Amate l'architettura

Cod: 9788822907806
Un classico dellarchitettura riproposto in una nuova edizione fedele a quella originale del 1957, pensata dallo stesso Giò Ponti come una piccola architettura da tasca. Giò Ponti, dice James Plaut nella prefazione al grande volume che Aria dItalia gli ha dedicato, è fra gli altri eccellenti archi ... Leggi tutto
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    Amate l'architettura

    Un classico dellarchitettura riproposto in una nuova edizione fedele a quella originale del 1957, pensata dallo stesso Giò Ponti come una piccola architettura da tasca. Giò Ponti, dice James Plaut nella prefazione al grande volume che Aria dItalia gli ha dedicato, è fra gli altri eccellenti architetti che oggi conta lItalia, maturi e giovanissimi, una figura complessa per la attività - estesissima e appassionata - che lo caratterizza.

    Nel suo studio milanese di Via Dezza, nella collaborazione con Fornaroli e Rosselli, si progetta e si opera per Milano, per Padova, per il centro di Voghera, per San Paolo, per Buenos Aires, per Bagdad, per Stoccolma , per Caracas, si progetta con Fornaroli e Rosselli, Valtolina e DellOrto il grattacielo Pirelli, con Portaluppi il Palazzo della RAS, si lavora con una estensione che va dalle ville, alle case, alle cliniche, ai palazzi duffici, agli alberghi, alle scuole, alle centrali elettriche, allarredamento di navi (lAndrea Doria), al Carmelo di Sanremo, alle Chiese, al coordinamento di città satelliti, alle consulenze per Parigi, per Lourdes, si organizzano mostre allestero, si sviluppa una attività internazionale per il disegno industriale, ecc.

    Ha creato Domus e lha portata allattuale efficienza; ha portato un potente contributo alle Triennali di Milano e - con lavori e con scritti - allo sviluppo del disegno per lindustria in Italia; gli è stato attribuito per ciò il Premio nazionale del Compasso doro.

    La sua attività si è estesa anche alle scenografie per la Scala, alla pittura di grandi affreschi a Padova; ha scritto libri Qualcuno che sostina a riferire tutto al passato lo definisce al solito - per lestensione singolare della sua opera in varii campi - un italiano antico - Perché non un italiano moderno? - risponde Ponti - anzi semplicemente un Italiano? Ponti è orgogliosissimo di appartenere a quel numero di Italiani che stanno dando splendore allItalia doggi, nelle arti, nella architettura ed in ogni altro campo.

    A chi gli chiede se non lo interessa lo splendore del passato egli risponde sì, ma anche - e più - lo splendore del futuro, quello per il quale soltanto noi operiamo, perché eguagli lo splendore del passato nel quale non possiamo farci nulla. Se anche egli ha portato un suo contributo alla architettura moderna italiana egli attribuisce a chi va il merito grandissimo, e non suo, di quel primo movimento per larchitettura moderna in Italia che ne determinò gli sviluppi decisivi.

    In Domus ha contribuito e contribuisce a far riconoscere tutte le nuove figure di architetti e di artisti; nei suoi edifici ha operato nella collaborazione costante con artisti che egli ama, a cominciare, per dire dal più famoso, da Campigli.