Giò Ponti: Albergo paradiso al Cevedale
Gio Ponti - Albergo Paradiso al Cevedale Ai piedi del monte Cevedale a quota 2160 metri in fondo alla Val Martello, diramazione laterale della Val Venosta in direzione sud-ovest, si trova lo Sport Hotel al Paradiso del Cevedale raggiungibile tramite una strada a suo tempo appositamente costruita. Lalbergo che sorge a 2100 metri fra un complesso incantevole di cime, nevi, ghiacciai, fu progettato tra il 1935 e il 1936 da Gio Ponti con gli ingegneri Eugenio Soncini e Antonio Fornaroli, con fondi del partito fascista e del Ministero del Turismo, su commessa del colonnello Emilio Penatti, proprietario della ditta incaricata della costruzione, ed eseguito in condizioni eccezionali in due anni. Pur molto degradato lhotel oggi, mostra ancora chiaramente la sua alterità rispetto alla tradizione dellarchitettura alpina tipica di queste valli. Ponti infatti criticava le soluzioni locali tradizionali, caratterizzate dai tetti aguzzi a doppia falda e non ampliabili, proponendo un nuovo schema, di cui lalbergo realizzato in Val Martello è un esempio. Linterpretazione del lavoro di Gio Ponti come risultato di una risposta alle esigenze della borghesia può trovare nello Sport Hotel un riscontro di tipo particolare: come buon esempio di una ricerca contrapposta da un lato allo stile tradizionale delle case altoatesine e protesa dallaltro a rinnovare parallelamente la tradizione della casa borghese urbana. Nonostante questo progetto non possa essere annoverato tra le realizzazioni più signi?cative indicate dalla critica nellopera di Gio Ponti, si è ritenuto interessante riportarne qui una descrizione completa, non solo perché questo edi?cio è poco conosciuto allinterno della sua produzione, ma soprattutto per evidenziare la continuità di alcuni aspetti compositivi in esso contenuti, con la ricerca che lo stesso Ponti stava sviluppando in quegli anni sul tema dellabitazione moderna, sia teoricamente allinterno degli articoli di Domus, sia praticamente attraverso alcune residenze a Milano. Giovanni Denti, professore ordinario di Composizione architettonica e Urbana nel Politecnico di Milano, ha svolto ricerche sui protagonisti del Movimento Moderno e sulla struttura urbana delle grandi città, in particolare Barcellona, Vienna, Praga, Cape Town, Chicago. Tra le sue pubblicazioni: Adolf Loos, Opera Completa, Officina, Roma, 1997; Milano. Lambiente, il territorio, la città, Alinea, Firenze, 2000; Le Corbusier, Clup, Milano, 2002; Morfologia e qualità della metropoli. Il caso di Chicago 1884-1910, Franco Angeli, Milano, 2005; Praga, la voce grande della storia, Alinea, Firenze, 2006; Storia, geografia, paesaggio nella nascita e nello sviluppo di Cape Town, «Territorio» n. 40, Milano, 2007; Forme dello spazio, Maggioli, Milano, 2008; Esprit de Geometrie. Villa Savoye, un antologia, Maggioli, Milano, 2009; Adolf Loos, modernità come tradizione, Maggioli, Milano, 2010. Chiara Toscani, dottore di ricerca in Progettazione architettonica e urbana, è assegnista di ricerca presso il Diap Politecnico di Milano e professore a contratto di Analisi della Morfologia Urbana presso il Politecnico di Milano. Svolge attività di ricerca sui temi legati allarchitettura e alla città. Tra le sue pubblicazioni: Gio Ponti: un albergo in Val Martello, «Territorio», n. 50, 2009; Linvariante architettonica del poché, «Territorio», n. 47, 2008; Forme del vuoto. Nuovi paesaggi urbani, Alinea, Firenze, 2007; Variazioni del tipo, Alinea, Firenze, 2006; Vocazione geourbana, Alinea, Firenze, 2005; Mies a Chicago, Alinea, Firenze, 2004; Mies van der Rohe, Clup, Milano, 2003; Le Corbusier, Clup, Milano, 2002.